lunedì 10 febbraio 2014

Cyberbullismo: cosa fare?

Oggi un altro articolo di cronaca ha riportato l'attenzione su episodi di bullismo tra adolescenti. In questo caso, a una prima aggressione fisica, è poi seguita la pubblicazione online del video, qualificando l'episodio nell'ambito del sempre più frequente cyberbullismo.
Con quest'ultimo termine si intende una forma di bullismo che si serve dei vari mezzi elettronici (internet, sms, immagini, video...) per prevaricare "la vittima", farne oggetto di derisione, di umiliazione. Le ragazze sono solitamente quelle più colpite.

L'articolo integrale potete trovarlo qui.

Il cyberbullismo favorisce da un lato l'immediata e rapidissima moltiplicazione del numero di spettatori, dall'altra amplifica gli effetti delle prevaricazioni subite dalla "vittima": senso di impotenza, scarsa autostima, vergogna, difficoltà scolastiche e relazionali, ansia, depressione, fino, in casi estremi, al suicidio... Questa volta è successo a Pavia, qualche giorno fa a Bollate (Milano). Episodi simili sono in costante e preoccupante aumento, grazie alla facilità di diffusione delle immagini, alla sempre maggiore disponibilità dei mezzi elettronici da parte degli adolescenti, all'emulazione, alla mancanza di una guida (interiore ed esteriore) di condotta morale...

E allora, cosa fare per prevenirlo?
Possibili interventi, a livello scolastico e familiare:
  • sviluppare e potenziare, fin da piccoli, l’educazione affettiva, e quindi l’educazione ai valori del rispetto e delle differenze, della stima, delle emozioni, della loro espressione e del loro riconoscimento;
  • sostenere insegnanti e genitori nel loro ruolo di guida dei ragazzi (tramite dialogo, confronto ma anche regole chiare e precise, fino anche al controllo se necessario), in un periodo complesso, quale l'adolescenza, e reso sempre più complicato dai molteplici stimoli provenienti da programmi televisivi, internet, social network
  • sviluppare e potenziare le capacità comunicative, l'empatia, la comprensione ed il senso di responsabilità per le parole ed i comportamenti usati;
  • riflettere, aprirsi e confrontarsi sui bisogni dei bulli e delle vittime sottostanti alle loro modalità interattive e comunicative 
Consigli pratici per fermare il cyberbullismo:
  • Parlarne per prima cosa con un genitore o un adulto di riferimento;
  • Cambiare indirizzo di posta elettronica;
  • Non frequentare più, o per un po’ di tempo, siti e chat in cui naviga il cyberbullo;
  • Segnalare il cyberbullo ai moderatori delle chat, dei forum, ai proprietari di blog e siti internet;
  • Ignorare il persecutore: a volte, infatti, l'essere ignorato lo fa desistere, mentre il ricevere suppliche, reazioni arrabbiate non fa che aumentare il suo interesse;
  • Inviare un messaggio al cyberbullo, indicando che i genitori sono stati informati e hanno sporto denuncia alla Polizia;
  • Se gli episodi sono prolungati e gravi, è importante contattare la Polizia Postale e delle Comunicazioni o i Carabinieri
Cosa stabilisce il nostro ordinamento giuridico in materia di bullismo e di cyberbullismo?
Ancora manca un inquadramento normativo specifico. Tuttavia, i comportamenti prevaricatori possono produrre conseguenze sia sul piano civile che su quello penale, per i ragazzi con un'età superiore ai 14 anni. Per i più piccoli, invece, possono essere attivate misure rieducative. Infine, per tutti i ragazzi, le loro famiglie ed il contesto scolastico possono essere realizzati interventi di sostegno psicologico, individuale e/o di gruppo.


Nessun commento:

Posta un commento