lunedì 27 gennaio 2014

Childfree: capriccio o necessità?


Un articolo postato oggi sul sito di Repubblica mi ha fatto riflettere:
l'articolo riporta una tendenza nata negli Stati Uniti e ormai arrivata anche in Italia e cioè quella di vietare ai bambini l'entrata in alcuni ristoranti, hotel, aerei...



Qui potete trovare la versione integrale.

 
Mentre lo leggevo, mi sono posta alcune domande:
Qual è la visione di famiglia che si sta diffondendo in Italia? Cosa rappresentano i bambini per la nostra società? Solo un disturbo, un rumore fastidioso da spegnere il prima possibile?
C'è davvero bisogno di ergere dei divieti o più semplicemente si potrebbero creare degli spazi dove i bambini possano disegnare, colorare, leggere una storia, fare giochi da tavolo o simili?
Ci sono tanti modi in cui un bambino può esprimere la sua allegria, creatività, fantasia, la voglia di socializzare...In Svezia, uno di quei paesi del Nord Europa definiti nell'articolo tra i nuovi sostenitori della cultura "childfree", un giorno vidi in una Chiesa una cassapanca ripiena di bambole, colori, fogli per disegnare e accanto piccole sedie per i piccoli partecipanti alla funzione. Esistono quindi già posti di questo tipo e perchè allora non parlare di loro? 
Cosa potrebbe fare poi il genitore affinchè la vivacità del proprio bambino sia rispettosa del luogo e delle esigenze di chi sta loro accanto? Piuttosto che diffondere una cultura che bandisca la presenza dei bambini da alcuni luoghi, non si potrebbe diffonderne una basata sul rispetto reciproco, sulla tolleranza e sull'educazione?

Un articolo che farà discutere...

Voi cosa ne pensate?

Nessun commento:

Posta un commento